Swing: Storia e Balli

Cos’è lo Swing e perchè si chiama così

LO SWING E IL SUO ETERNO RIMBALZO

Cos’è lo Swing…? Immaginalo come un lungo “rimbalzo”. Sentilo, provalo, prima di tutto, come un rimbalzo di musica che si ripete in modo regolare all’interno del brano che stai ballando.

Pensalo poi come un rimbalzo geografico dal profondo Sud dei neri, dalle piantagioni di cotone fino alla costa Ovest e a quella Est degli Stati Uniti: lì dove il padre jazz nacque, con il sangue africano e caraibico nelle vene di musicisti e ballerini. Seguilo mentre attraversa l’Oceano rimbalzando ancora fino da noi, nell’Europa pronta ad accoglierlo come il figliolo musicale più giovane, scapestrato, coinvolgente, simpaticissimo. Seguine il corso temporale. Lasciati dettare i tempi. La diffusione dondolante e costante alla fine degli anni ’20, l’esplosione tra i ’30 e i ’40, a ondate travolgenti, alte e grosse come le big band che le producevano. L’oblio inevitabile, per la tristezza incombente della guerra e poi, al ritorno da tanta tragedia, la concorrenza di altri stili, di altre danze, di altra libertà.

Fino al nuovo rimbalzo, la riscoperta, il grande ritorno, stavolta globale, senza più ostacoli, a un secolo di distanza da quando tutto partì.
Segui l’impulso ritmico che ti fa alzare dalla sedia e gettarti in pista.

Ecco cos’è lo Swing: l’impossibilità di stare fermi quando sale la pulsazione, il bounce, che mente e corpo esprimono all’unisono.

IL DONDOLARE DELLA MUSICA SWING

Swing dall’inglese si traduce letteralmente in dondolare. Anche se cambia spesso e quel senso di dondolio può essere ottenuto in molti modi diversi: non è che un modo renda un brano più swing dell’altro.

Lo swing – dicono i ballerini – si nota solo quando non c’è.

Quando c’è però è un ottimo antistress: endorfine a mille, voglia di socializzare, connessione certa anche tra perfetti sconosciuti. Provare per credere.

Musicalmente lo swing si distingue per un caratteristico movimento della sezione ritmica e per un tipo di esecuzione delle note con un ritmo "saltellante". Per dirla in maniera semplice, è una sorta di pulsazione, un rimbalzo come abbiamo detto, una cadenza ritmica che continua a portare avanti il ritmo, come se ci fosse un po’ di ritardo su alcuni battiti e come se altri battiti fossero più veloci. 

Nel gergo dei jazzisti "avere swing" (o swingare) significa essere musicalmente espressivi e comunicativi: il dondolio, o scivolamento, si crea ponendo l’accento sul levare, invece che sul battere. E così, se in un normale brano popolare dell’epoca in 4/4 la sensazione sarà questa: ÚN dù TRÉ quà, in un brano swing in 4/4 la sensazione sarà diversa, solo spostando l’accento: ùn DÚ trè QUÁ.

Una definizione per i più esperti? “Lo Swing è impulso ritmico prodotto da fattori di varia natura, tra i quali soprattutto l'accentuazione sui tempi deboli della misura e la scansione ritmica ben definita”. In sintesi, nella pratica, si suonano note terzinate su tempi binari: ad esempio, due crome (note da un ottavo) saranno suonate come una terzina di crome (tre ottavi suonati per la durata di un quarto) con le prime due note legate. L'accento è preferenzialmente dato sul levare.

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