Swing: Storia e Balli

Balli Swing: dal Breakaway al Lindy Hop

vecchia foto in bianco e nero con una piazza piena di persone che guardano quattro ballerini che ballano Charleston

COME IL BREAKAWAY SEPARÒ LA COPPIA

Il ballo Swing sta alla “separazione” come la musica Swing sta al “rimbalzo”.
Potrebbe sembrare una semplificazione un po’ criptica ma, se avrete la pazienza di seguire il filo degli eventi, di certo concorderete.
Lo Swing, inteso come ballo, nasce e si sviluppa infatti essenzialmente nel profondo Sud degli Stati Uniti sui ritmi del ragtime(Leggi l'articolo dedicato). E lo si può identificare, volendogli dare una patente di nascita sempre a cavallo tra l’800 e il ‘900, con il Breakaway.
Se lo Swing dei musicisti è definibile come una sorta di rimbalzo ritmico, quello dei ballerini è dunque caratterizzato dalla “separazione” fisica, break a way per l’appunto. La posizione aperta, la vera novità dello stile. Inventata, manco a dirlo, dalla fantasia e dall’improvvisazione degli afroamericani.

Originariamente il nuovo ballo era un Two-step sincopato: la coppia danzante si staccava tenendosi ancora per mano (posizione aperta), eseguiva un assolo improvvisato sempre tenendo il ritmo musicale, per poi riavvicinarsi (posizione chiusa). Al suo interno il breakaway aveva assorbito i passi di altri balli in voga: l’Apache Dance e il Texas Tommy (che prevedevano già brevi “separazioni” tra ballerini), il Two-step, il Turkey Trot, il Cakewalk e il Grizzly Bear. Di tanto in tanto i ballerini, durante la breve fase distanziata, mettevano in mostra la propria abilità di tip tap, sincopavano o macinavano abilmente il passo.

Breakaway era dunque il nome del ballo swing prima che Shorty George lo tramutasse in Lindy Hop, nel 1927, in onore dell’impresa del trasvolatore atlantico Charles Lindbergh.
Nel frattempo il Breakaway si era unito al Charleston, esploso negli anni ’20 sullo sfondo di Harlem, perdendo un po’ quella connotazione iniziale di “Negro dance” e coinvolgendo sempre più anche i ballerini bianchi.

BREAKAWAY PIÙ CHARLESTON: NASCE SUA MAESTÀ IL LINDY

Frankie Manning spiega nella sua autobiografia quel connubio tra Breakaway e Charleston che formò di fatto il Lindy Hop. I passi di charleston venivano eseguiti singolarmente o da una coppia separata, mentre il breakaway presupponeva che i ballerini danzassero insieme. Non appena i due balli cominciarono a svilupparsi in sala, anche il charleston si cominciò a fare a coppie, nella posizione classica di ballo da sala.
Nel lindy hop non esiste il termine uomo e donna, ma leader e follower, chi guida e chi segue, indipendentemente dal sesso. All’epoca, intorno agli anni ’20 del secolo scorso, due donne o due uomini potevano ballare insieme senza scandalo. La struttura della danza è in otto tempi con postura molto bassa, un po' molleggiata sulle gambe, il celebre bounce.

Il Lindy hop si sviluppò in un arco di tempo più lungo rispetto al Breakaway, ebbe quindi un periodo di crescita più lento, nel corso del quale si trovò esposto a molteplici influenze esterne. Una delle principali differenze tra i due balli era lo spazio necessario per eseguirli. Nel Breakaway i piedi dei ballerini descrivevano un piccolo cerchio, il Lindy hop si contraddistinse invece per una traiettoria più ampia è più oblunga sulla pista da ballo. Il suo grande successo si deve anche ai continui sviluppi e alle trasformazioni della musica da ballo di Harlem e del mitico Savoy Ballroom. I ritmi sostenuti dello swing si riflettevano nel Lindy con una più ampia e più lunga separazione tra i due ballerini, con il rilascio della mano o, in alcuni casi, di entrambe, spingendo sempre più verso l’improvvisazione, favorendo così qualsiasi opportunità innovativa. Un’esplosione inarrestabile di passi sempre nuovi.

E il Charleston che fine fece? Nel corso degli anni Trenta i ballerini del Savoy crearono moltissime variazioni su questo ballo: dal turn-over all’hand to hand, dal long-legged al flying e allo squat. Offrendo al charleston di fatto una nuova vita.
In ogni caso Frankie e gli altri ballerini del Savoy pensavano solo di eseguire passi di Charleston dentro il Lindy. Non pensarono mai a se stessi come ballerini di Charleston (cit. dal libro di Frankie Manning “Ambasciatore del Lindy hop”).

Chi è l'autore

Vinc

Giornalista professionista e autore di quattro romanzi. Presta la sua penna e il suo inconfondibile stile di scrittura per la crescita di questo Blog.

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